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Orto sinergico

Orto sinergico

L’orto sinergico, ovvero l’agricoltura che utilizza un tipo di produzione sinergica per consentire alle piante, agli ortaggi e ai vegetali di crescere sani e rigogliosi, è stato ideato e messo a punto da un’agricoltrice di origine spagnola (E. Hazelip) la quale, avendo studiato a lungo l’attività dei microrganismi, è giunta ad alcune conclusioni molto importanti inerenti la coltivazione.

L’attività di tali microorganismi è fondamentale per consentire alla pianta di avviare la propria crescita, dal momento che creano un suolo florido e prolifico grazie all’attività svolta dalle stesse piante. Le radici delle piante devono attecchire bene al terreno, nel momento in cui vengono impiantate, e i microrganismi devono subito svilupparsi, così da consentire l'avvio di una produzione efficace senza andare minimamente a intaccare tutte le fasi di germogliazione, crescita e raccolta dei frutti o degli ortaggi.
Il suolo, inoltre, non viene smosso né arato, a differenza di altre tipologie di produzione, proprio per evitare di minare il delicato equilibrio che permette alle radici poste nel sottosuolo e ai diversi microrganismi di vivere, alimentarsi e fruire gli uni degli altri al fine di consentire alle piante di crescere e produrre i propri frutti senza problemi.

Quando si semina, il terreno dell’orto sinergico non viene smosso eccessivamente e, dopo aver immesso tutti i semi per le nuove coltivazioni, occorre procedere a rimettere tutto in ordine, compattando nuovamente la terra senza lasciare aree scoperte o che presentino degli affossamenti.
Qualora vi fossero delle radici (non contano le cipolle e le carote che sono già di natura delle radici) che muoiono, perché semplicemente hanno terminato il loro ciclo vitale, non bisogna estirparle, ma bensì lasciarle nel terreno perché si degradino spontaneamente: in tal modo i microrganismi avranno la possibilità di cibarsi e crescere rigogliosi e non si avrà compiuto un atto di aggressività nei confronti della natura.

L’orto sinergico è molto utilizzato da coloro che desiderano avviare un ciclo di produzione, a livello ortofrutticolo, in completa sinergia con la natura, senza compiere alcuna azione che potrebbe andare a influire negativamente o eccessivamente con il corretto equilibrio della flora presente nel sottosuolo. Tale metodo di coltivazione non è una semplice moda che si è imposta da alcuni anni nel nostro paese, ma bensì una filosofia di pensiero che tiene conto in massima parte del benessere della terra e della natura, prima di concepire come utilizzarla per ottenere i frutti e gli ortaggi, evitando qualunque azione che potrebbe portare a sfruttarla eccessivamente, come sta invece avvenendo sempre più frequentemente in talune coltivazioni.

I vegani e le comunità che decidono di coltivare direttamente ciò che andranno a consumare, riducendo l’acquisto dei beni e delle materie prime a solo ciò che è realmente essenziale, compiendo scelte talvolta anche molto coraggiose e impegnative, quale quella di avviare un orto sinergico per consentire alla natura e alle diverse coltivazioni di avviarsi e crescere in maniera completamente naturale, sono in costante aumento.

In un periodo di incertezze economiche come quello attuale, chi ha la possibilità di contare su un terreno di proprietà e desidera avviare una coltivazione innovativa e a bassissimo costo, può prendere seriamente in considerazione l’idea dell’orto sinergico: esso è funzionale, conveniente e consente di rispettare al massimo l’ambiente e il pianeta.