
Guerrilla gardening
Una mini guida con tutte le informazioni per saperne di più sulla guerrilla gardening, una particolare forma di giardinaggio con fini politici che viene praticata utilizzando campi e appezzamenti di terreno che non vengono impiegati. Spesso la guerrilla gardening viene attuata lì dove ci sono dei terreni, anche appartenenti al Comune o ad altre istituzioni, aziende e società, che sono lasciati in stato di abbandono e che invece potrebbero servire per creare delle zone verdi.Questa forma di giardinaggio politico ritrova le sue radici nel Settecento, anche se le prime azioni con scopi politici, e quindi sociali e territoriali in senso stretto, sono state portate a termine nella seconda metà del Novecento. La prima guerrilla gardening riconosciuta è infatti quella attuata a New York, dove nel 1973 un gruppo di persone decise di utilizzare un appezzamento di terreno di proprietà del Comune che non veniva impiegato. Ancora oggi, dopo il riconoscimento dei benefici che la creazione di un piccolo polmone verde può apportare alla comunità, questo spazio verde viene curato ed è stato inserito nel programma di protezione del dipartimento parchi di New York.
Sulla scia di quest'esperienza si sono moltiplicate le azioni di guerrilla gardening in tutto il mondo; le modalità con cui viene messa in pratica possono variare in base alle zone e ai gruppi che decidono di portare avanti questa iniziativa, ma in linea generale lo scopo è quello di evitare che del terreno utilizzabile venga abbandonato e non utilizzato, quando invece con pochi accorgimento possono essere realizzati degli spazi verdi che, oltre alla crescita di fiori e piante, possono permettere anche la crescita di piccole e selezionate colture.
Anche in Italia la guerrilla gardening ha preso piede su territori molto differenti tra loro, infatti si possono ritrovare i dati e le informazioni relative a esperienze molto diverse che hanno portato all'impiego dei terreni in forme variegate. Se nei primi anni queste sperimentazioni erano più libere, ora si assiste sempre più spesso alla formazione di gruppi organizzati, spesso in associazioni o collettivi, che hanno come obiettivo quello non sprecare del terreno utilizzabile e nello stesso tempo apportare vantaggi e benefici per il territorio in cui l'esperienza viene portata avanti. Non di rado le azioni di guerrilla gardening creano un clima sociale più coeso permettendo agli abitanti di alcune zone di conoscersi più a fondo e di perseguire lo stesso fine.
Oltre ai vantaggi, però, è doveroso riportare anche i dubbi e le critiche che vengono mosse a questa particolare tipologia di giardinaggio: la critica principale è quella rivolta alla preparazione e alle conoscenze specifiche di chi decide di intraprendere un'azione di guerrilla gardening. È stato infatti osservato in alcune zone che la scarsa competenza ha creato dei piccolo ecosistemi non funzionali al territorio, con i danni derivanti dalle allergie scatenate da alcune piante e da altri aspetti disfunzionali legati alla respirazione o alla proliferazione di insetti. Per questo è sempre meglio progettare con cura l'azione di guerrilla gardening in modo che non contamini l'equilibrio dell'ecosistema di quella zona.
Per sapere quali gruppi di guerrilla gardening sono attivi sul territorio italiano si consiglia di consultare il sito ufficiale.

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